Chiamati ad annunciare: Giovedì Santo

Lascia partire il mio popolo,
 perché mi celebri una festa nel deserto” (Es 5,1)

Introduzione

Il Maestro non c’è più, dopo una intensa esperienza che era durata tre anni, anni di incontri, di insegnamenti, di segni, la piccola comunità dei discepoli sente il vuoto e la solitudine.
Il ricordo condiviso di quella esperienza, la ricostruzione di quanto accaduto,  le parole di Gesù e i suoi insegnamenti risuonano nel piccolo gruppo.
Aiutati dalla presenza di Maria, la madre di Gesù, nella passione del Cristo si coglie il compimento delle Scritture: la storia, quella dei patriarchi, una storia di promesse e di alleanze, si è compiuta.
Cristo è l’amen di Dio.
I racconti diventano celebrazione, memoriale,festa:”Tutte le promesse di Dio in lui sono ‘si’(2Cor 1,20), così dice Paolo,parlando di Gesù Cristo ai cristiani di Corinto.
Anche noi, come le prime comunità di cristiani, in queste giornate centrali per la nostra fede, ci mettiamo in ascolto delle Scritture e ripensiamo ai momenti più significativi dei racconti della passione, morte e risurrezione del nostro Maestro.

I segni

La cena, il pane, l’acqua, il vino, il canto dell’alleluja, il memoriale della Pasqua, la commensalità, il dono dell’accoglienza reciproca, la lavanda dei piedi

Le azioni

  • una mensa imbandita col pane (anche preparato in casa), con la brocca dell’acqua, con un asciugatoio
  • ascolto delle letture
  • una preghiera dei fedeli particolare
  • un gesto di servizio reciproco
  • scelta di canti

Le letture

Dal libro dell’Èsodo ( Es 12, 1-8. 11-14)

«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».

Salmo Responsoriale (Sal 115)

Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi
(1 Cor 11, 23-26)

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Canto al Vangelo
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!

Dal vangelo secondo Giovanni
(Gv 13, 1-15)

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». 

Suggerimenti per le Branche

Se è possibile proponiamo di preparare il pane, da soli o con la famiglia e con quelli che sono nella casa, impastando, facendo lievitare e poi cuocendolo nel forno.
Ci si può riunire insieme mezz’ora prima della cena (con la cena già preparata). Al centro della tavola preparata va posto il pane.
Prima di iniziare la cena si può spezzare il pane e si distribuisce a tutti.
Chiediamo di tenerne da parte un pezzetto, magari da conservare surgelato. Lo porteremo a qualche amico/a, quando sarà possibile incontrarci, oppure si potrà condividere con gli amici scout dopo questo tempo di quarantena: segno di amicizia, di ricordo,di gratitudine e di comunione.

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