Chiamati ad annunciare: quinta domenica di Quaresima

“I Capi dell’associazione hanno scelto di fare proprio il messaggio di salvezza annunciato da Cristo e ne danno testimonianza secondo la fede che è loro concessa da Dio” (dal Patto Associativo AGESCI)

Carissimi,

come Giona, anche noi viviamo la nostra esperienza di immersione. Per quanto le nostre case, a differenza della balena, ci garantiscano una maggiore tranquillità sentiamo il mare in tempesta e un forte vento. Come nel racconto della tempesta sedata, anche noi, rivolgendoci al Signore gridiamo “Maestro,non t’importa che siamo perduti?” (Mc 4,38). Anche noi siamo tentati dall’idea che il Signore dorma. È questo il tempo invece  in cui la paura deve invece lasciare il passo alla fede, col salmista sappiamo che “non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d’Israele (Sl 121,4).
Sono queste giornate dell’impegno, della trepidazione, della preoccupazione ma non deve venir meno la consapevolezza che colui al quale perfino il vento e il mare ubbidiscono  è con noi. Giona, figura del Cristo morto e risorto, dopo tre giorni e tre notti, finalmente viene restituito alla terraferma. Ci accompagni in questi giorni la fede in colui che fa nuove tutte le cose!

Stefano, Monica e don Walter.

I temi

Il Maestro è qui e ti chiama.
Come sempre la Parola di Dio è motivo di grande consolazione e di speranza. Al grido disperato del popolo in esilio:”le nostra ossa sono inaridite, la nostra speranza è perduta, noi siamo perduti”(Ez 37,11b), pronta è la risposta del Signore: “ecco io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele”(Ez 37,12).
Nella storia di Lazzaro è Marta che và incontro a Gesù per dirgli “se tu fossi stato mio fratello non sarebbe morto”, in tal modo Marta dà voce   a  quanti , nel dolore,vivono il dramma della sofferenza e della morte dei propri cari.
Il nostro amico Lazzaro dorme, ma vado a svegliarlo!”: è questa la risposta che Gesù dà a tutti noi suoi discepoli.
Il Maestro non rimane sordo all’appello di quanti invocano la sua presenza perché, come dice il salmista”con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione”.
Il senso delle nostre liturgie sta soprattutto nel rispondere (Maria nel racconto si alza, in fretta, e gli va incontro) all’appello del Signore nella consapevolezza che “il maestro è qui e ti chiama”, perche lui è “la resurrezione e la vita”.

Proposta: semplice liturgia domestica

Vi proponiamo ancora una semplice liturgia domestica:

– preparate un piccolo angolo della casa, che potrebbe rimanere come lo spazio per la preghiera che vi ritagliate in questo periodo;
– la vita che rinasce può essere rappresentata da un fiore o una pianta o un germoglio;
– leggete le letture della domenica, con calma, coinvolgendo tutti;
– fate un po’ di silenzio e fate risuonare le parole della Scrittura (il salmo o il Vangelo);
– Il Credo ci conferma nella fede in Dio creatore del cielo e della terra;
– concludete con la preghiera dei fedeli;
– la scelta di un canto finale a Maria concluda la nostra celebrazione

Dal libro del profeta Ezechièle
(Ez 37, 12-14)

Così dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.

C: Parola di Dio.

Salmo 129

RIT: Il Signore è bontà e misericordia.

Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.

Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.

Più che le sentinelle l’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 8, 8-11)

Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

C: Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 11, 1-45)

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

C: Parola del Signore.

Breve momento di silenzio

Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
Creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce,
Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
mori e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato,
secondo le Scritture, è salito al cielo,
siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa,
una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo Battesimo
per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà.
Amen.

Preghiera dei fedeli

Con fede viva presentiamo al Signore la nostra preghiera,
rendendoci interpreti del desiderio di giustizia e di pace,
che sale da tutti gli uomini di buona volontà.

R. Donaci la tua sapienza, Signore.

Perché la santa Chiesa, con la parola e con le opere,
proclami che nel mistero della croce si attua la vera liberazione
e la vera gioia dell’uomo, preghiamo. R.

Perché spezzando tra noi il pane della sapienza e della vita eterna
impariamo a condividere anche i beni della terra
con animo fraterno e ospitale, preghiamo. R.

Perché il povero, il sofferente e l’handicappato
siano sempre più al centro della nostra celebrazione e della nostra vita, come segno della continua presenza del Signore, preghiamo. R.

Perchè i nostri fratelli che a causa dell’ingiustizia disperano del futuro,
incontrino sul loro cammino uomini giusti
che li aiutino a ritrovare la speranza, preghiamo. R.

Perché illuminati dalla parola di Dio
diamo una risposta pronta ed efficace
alle istanze di libertà, di uguaglianza e di pacificazione sociale,
che emergono dalla vita quotidiana e dalla storia, preghiamo. R.

La luce della tua verità, o Padre,
ci faccia avanzare sulla via della conversione
e ci impedisca di lasciar cadere
anche una sola delle tue parole.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen

Preghiera finale.

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